GERMOGLI #5

Raccontare una
storia diversa

I Mattaioni sono i nostri vignaioli
dissidenti preferiti

La prossima sfida che vogliono intraprendere? Produrre Sangiovese a Bolgheri, e abbiamo detto tutto! Intanto, le loro vigne di Gambassi Terme già regalano specialità: il Nimo, una vernaccia fresca e beverina, e il Nimmezzo, un 100% Sangiovese più fresco e meno forte rispetto ai classici rossi toscani. Il filo che tiene insieme tutto è chiaro, e ci piace: raccontare una storia diversa rispetto al solito. “I nostri sono vini naturali, giocano sulla freschezza e sull’eleganza rispetto alla struttura e alla forza. Non vengono da nuovi impianti, ma da vecchie vigne immerse nel tipico paesaggio collinare toscano, su un terroir molto argilloso, dentro un bosco di 30 ettari che dà loro tanto respiro evitando la piena esposizione al sole. Con il nostro lavoro vogliamo rivendicare un territorio a forte vocazione vinicola, ma portando un’empatia diversa. Alla base dei nostri vini non ci sono le speculazioni monetarie del momento, ma una storia familiare e personale. E, spero, un’impostazione di vita più a contatto con la natura. Un definitivo ritorno alla terra e alle origini, nei luoghi della mia famiglia e dove io stesso sono cresciuto” – Matteo Niccolai, socio de I Mattaioni.

Come nasce un piatto

Il Neccio Incicciato

Metti una buona farina di castagne. Metti le parti meno pregiate del maiale. Metti il tipico ingegno toscano di fare miracoli in tempi di ristrettezze. Ecco come è nato il Neccio Incicciato: una preparazione medievale della montagna pistoiese dove la gola e le parti molli del maiale venivano impastate con la farina di castagne, dando vita a saporite schiacciatine dolciastre. Da Montefegatesi dove è nato, il Neccio Incicciato si è evoluto seguendo i gusti più attuali, come salsiccia o rigatino in rappresentanza della percentuale maialesca.
Tra poco sarà tempo di castagne, e noi saremo pronti! Il nostro Neccio Incicciato si basa su tre certezze. La prima, una farina di qualità assoluta proveniente da un metato della montagna pistoiese. La seconda, le salsicce artigianali di Tiziano Valiani. La terza, il ripieno: una ricotta fresca sapida e profumata, fatta con latte di bufala. E poi, un piccolo segreto: qualche ciuffo di erba amara e cicoria spadellata per bilanciare la dolcezza. Senza dubbio, è uno degli antipasti più golosi che abbiamo.

La saga della Cecina Pisana
continua anche in autunno

E per finire, la Cecina Pisana: un vero e proprio supporto per le nostre ricette. L’abbiamo vista in estate servita con la lattuga alla brace, adesso è il momento di metterle l’abito autunnale. Un abito arancione, agrodolce e speziato: la zucca in saor! Dopo aver passato la zucca in padella la lasciamo marinare con cipolla, aceto, uva passa e pinoli, secondo un procedimento simile a quello per preparare le sarde in saor. All’assaggio ti ricorderà quasi una carne tenera, dove l’agrodolce abbraccia le note tostate della cecina. Ormai è davvero impossibile togliere questo nostro grande classico dal menù, per cui vieni a gustarlo finché è stagione di zucche!

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